Il 10 dicembre si è diffusa  la notizia della morte di un neonato che era rimasto gravemente ferito ad ottobre a causa di una caduta all’interno di un autobus, a seguito di una brusca frenata.* Si tratta di una tragedia immensa per questa nuova famiglia a cui ci stringiamo, ma sentiamo utile e doveroso condividere qualche considerazione e spunto pratico.

Leggendo la notizia, infatti,  la cosa che colpisce subito è che è stato enfatizzato il fatto che bambino si trovasse nel marsupio. La prima cosa che possiamo percepire (anche a livello inconscio ) è che portare sia pericoloso, specialmente quando si usano mezzi pubblici. Possiamo anche chiederci se sarebbe/non sarebbe successo lo stesso se il bambino fosse stato nelle braccia della mamma, oppure nella navicella/carrozzina, ma nessuno può rispondere a questa domanda.

Vorrei prendere spunto  dall’accaduto e da come i giornalisti l’hanno riportato per una riflessione, e non tanto una vera e propria  una guida alla sicurezza. Come fare sui mezzi pubblici?

Una volta diventati genitori ci accorgiamo di tante cose che prima non vedevamo: spesso le città non sono proprio a misura di bambino,  ci sono  marciapiedi e  ostacoli architettonici (le scale), mancano gli ascensori nelle metro, usare i trasporti pubblici è complicato ecc.

Alcune aziende di trasporto pubblico ammettono la salita solo con i passeggini chiusi e di conseguenza il genitore si trova con due mani occupate: una dal passeggino/carrozzina,  l’altra che tiene il bambino. ** A quel punto tanti genitori scelgono di usare i supporti per portare, perchè gli permettono di spostarsi più agilmente  e di usare anche i mezzi pubblici senza doversi trascinare dietro il passeggino o la carrozzina.

Sono sicura che tanti genitori si siano chiesti di nuovo se sia davvero sicuro usare i mezzi e usare i supporti per portare quando si viaggia. Non sono un’esperta di sicurezza, ma posso provare a rispondere, da insegnante di Fisica, alla domanda: cosa succede quando un mezzo frena? Sento questo possa diventare un punto di vista valido, uno dei tanti che possiamo avere nella “borsa degli attrezzi” del genitore, per valutare una situazione come questa.

 

É sicuro portare sui mezzi pubblici?

 

 

 

In aiuto ci viene la scienza e in particolare la fisica: ad ogni azione c’è una reazione, che è ugualmente forte ma in direzione opposta. Cosa vuol dire? E’ un po’ come quando ad un sorriso dato ricevo un sorriso.

Viaggiando tantissimo con i mezzi pubblici con le mie bimbe, sia ora che sono più grandi sia quando erano ancora piccole e le portavo in fascia, il mio cervello lavorava tantissimo per trovare le situazioni ottimali per sentirmi al sicuro quando uso i mezzi pubblici, ma non solo. 

Le ho trovate? Dal punto vista della fisica si, ma la vita ovviamente non è solo questo e ha tanti parametri che in un semplice modello non sono inclusi.

Quindi dal punto di vista della scienza, la posizione più sicura dipende dallo strumento che usiamo per trasportare il nostro bambino: passeggino, braccia, fascia/marsupio (davanti/schiena) e dal mezzo sul quale viaggiamo. Qui provo a concentrarmi sui mezzi di trasporto pubblico.  

Quando entriamo con il passeggino cerchiamo metterlo nell’apposito spazio (se c’è), bloccare le ruote, usare la cintura se disponibile. Posizioniamo passeggino/ovetto in direzione opposta alla direzione di marcia (diverse ricerche dimostrano che questa è la direzione più sicura***) e assicuriamoci che il bambino sia legato correttamente al passeggino/ovetto.

Se usiamo fascia o marsupio possiamo rimanere in piedi oppure cercare di sederci. Se stiamo in piedi cerchiamo di stare ben salde sulle gambe, magari anche con le gambe leggermente aperte, per darci più appoggio e teniamoci forte a maniglie e mancorrenti. Quando portiamo il nostro baricentro cambia, quindi per essere in equilibrio dobbiamo “modificare” la nostra postura. Per farsene un’idea basta provare a farsi dare una piccola spinta mentre si sta con le gambe unite e quando invece le si tiene più larghe, la nostra stabilità cambia sensibilmente. Potete provare sia la spinta davanti, sia da dietro sia dal lato. Notate la differenza? 

 

Oltre alla nostra “base di appoggio”, come abbiamo visto è importante anche la direzione di moto.
Se siamo sedute abbiamo varie opzioni:
(1) noi in direzione di marcia (bambino direzione opposta);
(2) noi in direzione opposta alla direzione di marcia (bambino nella stessa direzione);
(3) sedute di lato, così tutti e due siamo rivolti con un fianco nella direzione di marcia.
Nei primi due casi, in caso di frenata brusca il nostro corpo va in avanti e la testa del bambino indietro se non sostenuta.
Se siamo sedute di fianco l’impatto sembra minore e la testa del bambino non va avanti/dietro… in alcuni autobus, tuttavia, gli spazi tra i sedili sono abbastanza stretti per mettersi in posizione laterale.
Quando invece abbiamo altri passeggeri accanto seduti anche loro di lato (come in metro), abbiamo una sorta di cuscino.
E le nostre spalle essendo più larghe rispetto al corpo del bambino possono fingere dalla protezione laterale.

In coda una nota su quando viaggiamo in auto: che si tratti della nostra auto o di altri, sempre, sempre, sempre avere l’apposito seggiolino e tenerci seduto il bambino. Anche quando “ sono solo 100 metri”.

Possiamo sempre cercare di minimizzare i rischi nella vita, ma non possiamo mai prevedere il futuro.

*https://www.ansa.it/liguria/notizie/2020/12/10/morto-neonato-schiacciato-su-bus-dopo-frenata_75a4a030-b4ee-4189-b010-89e8722e3df4.html
** https://www.atpesercizio.it/servizi.php?sez=7 https://www.atm.it/SiteCollectionDocuments/Norme%20di%20comportamento%20per%20i%20passeggeri.pdf http://www.asp.asti.it/servizi/trasporti/Documenti/ASP%20SPA%20Carta%20della%20Mobilita%20ediz2013.pdf
*** https://www.cdc.gov/transportationsafety/child_passenger_safety/cps-factsheet.html https://crashstats.nhtsa.dot.gov/Api/Public/ViewPublication/812157

 

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